Con l’ex fuoriclasse della nazionale azzurra tracciamo un bilancio della sua esperienza nel paese arabo, dove il futsal sta crescendo moltissimo, parliamo del passato, del presente e del futuro…

Dalla Redazione – Chi lo conosce non può non volergli bene subito. Ragazzo squisito, educato, un professionista serio. Insomma, in due parole: Jairo Vampeta. Quando arrivò in Italia alla Luparense aveva ancora la faccia da “bambino”; adesso invece il ragazzo è diventato uomo, anche grazie agli insegnamenti ricevuti in tanti anni di Italia. Vampeta oggi gioca in Kuwait, dove è diventato una sorta di idolo del suo club, il Kazma Sport Club, dove quest’anno ha vinto il campionato, ed è ancora in corsa per la coppa. Insomma, un precursore di un mercato che vedrà molti arrivi dall’Europa e dal Sudamerica. Assieme a Jairo abbiamo realizzato questa intervista, nella quale parliamo di come si stia trovando in questa esperienza di vita e sportiva, quali siano le prospettive di questo movimento, e ovviamente di mercato, con l’anticipazione dell’imminente rinnovo contrattuale…

Jairo Vampeta, partiamo dalla tua esperienza in Kuwait. Che bilancio ti senti di tracciare di questo tuo primo anno?
“Pagella 10+! Stagione perfetta; sono arrivato con la consapevolezza che loro erano una società che non aveva mai vinto qualcosa e che quest’anno c’era da vincere lo Scudetto. Poi con tanta umiltà e voglia siamo riusciti a fare la storia di questo immenso club. Abbiamo ancora la Coppa del Kuwait da vincere per chiudere al meglio una stagione fin qui straordinaria”.

Quali sono state le differenze più grandi che hai trovato dall'Italia al Kuwait? Ritieni che i paesi arabi si svilupperanno molto nei prossimi anni?
“La differenza è tanta ancora: senza dubbi qui il livello è molto più basso, possono giocare soltanto due stranieri per squadra, e poi facciamo allenamento una sola volta al giorno. Il Kuwait è un paese molto piccolo, quindi abbiamo la fortuna di non fare trasferte. Comunque il futsal sta crescendo, stanno facendo tanti investimenti, portando allenatori della Spagna e dal Brasile per far crescere il movimento”.

Che effetto ti fa vedere la squadra con cui avevi iniziato la stagione, il Kaos, in semifinale scudetto?
“Sono molto felice per loro; ero consapevole che loro prima o poi avrebbero ingranato la marcia giusta. So bene quanto lavorano e quanto sono bravi: il Kaos è una società meravigliosa che merita grandi soddisfazioni. Il messaggio che lascio a loro è di continuare con la stessa umiltà che hanno sempre avuto e gran voglia di fare la storia di questa bellissima società. Guardando le partite penso sia l’anno del Kaos; hanno una voglia immensa”.

Quali sono le prospettive di Vampeta per la prossima stagione? Hai già un accordo per restare in Kuwait o pensi di cambiare aria?
“La mia prospettiva è di rimanere ancora qui per la prossima stagione; in settimana deciderò il mio futuro, La società vuole che rimanga, penso che non avremo problemi per il rinnovo del contratto. Come sappiamo, quando si vince tutto è più facile”.

Ultima cosa. Ripensando alla esperienza italiana che ti ha visto protagonista per tanti anni, quali sono i ricordi più belli che ti porterai dentro della tua avventura nel Bel Paese?
“Sono stati veramente anni bellissimi, con più vittorie che sconfitte, ma questo conta poco, perchè le cose più belle che porterò per tutta la vita dentro di me sono le amicizie che ho fatto in tutta Italia”.

Nicola Ciatti
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